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L’ultimo ruggito
Luciano Tamini - Erika Dellacasa
il Geko edizioni
Formato 14x21
Pagine 128 (cartonato con inserto a colori)
ISBN 978-88-9800-480-5
Cosa succede quando una media impresa privata protagonista di quello che è stato definito ”quarto capitalismo” viene acquisita da una multinazionale? È questa la strada che può assicurare la sopravvivenza del marchio, della tradizione, dei livelli occupazionali? È un quesito aperto che può avere diverse e opposte risposte. Così non è stato però per la Tamini – azienda di altissimo livello definita la Ferrari dei trasformatori e leader mondiale nel settore – fondata nel 1916 da Carlo Tamini. Quasi cento anni dopo il figlio Luciano, ottantenne, si è battuto per la cessione a Terna pensando di portare l’azienda in un porto sicuro. Imprenditore appassionato, leader naturale, Tamini non ha potuto stare a guardare il dissolversi dell’identità della “sua” azienda e da presidente ha ingaggiato una battaglia personale con i vertici della multinazionale per difendere prestigio e soprattutto occupazione. Due logiche imprenditoriali quasi opposte si sono scontrate. Due mondi, forse due epoche della nostra storia industriale. È stata una malattia fulminante a interrompere la battaglia di Luciano Tamini dandogli il tempo però di lasciare ai “suoi” operai e impiegati 4 milioni di euro. È stata, questa decisione, il suo modo di dire che le persone sono importanti e che un vero imprenditore non lo dimentica mai. Tamini ha tenuto un sintetico diario degli ultimi due anni. Questo libro racconta la storia dal suo punto di vista, con tutto il fuoco e l’intransigenza del suo carattere, “l’ultimo ruggito del vecchio leone” come amava dire, ed è un documento su cosa significa essere imprenditore nel mondo della globalizzazione e delle multinazionali.
LUCIANO TAMINI nasce a Milano il 10 novembre 1932. Suo padre Carlo è imprenditore di una piccola azienda manifatturiera la Tamini Costruzioni Elettromeccaniche. Alla morte del padre, Luciano, ultimo di tre figli, appena diplomato è costretto a lasciare gli studi per dedicarsi all’azienda. Dopo un periodo di scontri con il fratello e la sorella a metà degli anni ‘50 Luciano prende in mano le redini dell’azienda. Sotto la sua guida la Tamini diventa un Gruppo di importanza internazionale, primo player italiano nella costruzione dei trasformatori di alta potenza e leader mondiale nel settore dei trasformatori speciali per settori industriali, in primis quello siderurgico. Arriverà ad aprire una società negli Stati Uniti e una branch in Algeria e a contare oltre 400 dipendenti. Nel 2014 dopo un duro scontro con il nipote, socio in azienda, la Tamini viene ceduta al Gruppo Terna, primo operatore europeo nella trasmissione dell’energia. Luciano Tamini rimane presidente dell’azienda fino al febbraio 2017. Ha vissuto per 56 anni con Josy, la bellissima moglie tedesca con cui ha condiviso tante passioni, arte, viaggi, sci di fondo, golf e l’Oltrepo Pavese dove Luciano abitava da 20 anni. Amante della montagna a oltre 70 anni di età compie imprese sportive importanti come la scalata delle tre vette più alte dell’Africa (Kilimangiaro, Monte Kenya e Ruwenzori) e della vetta più alta d’Europa, l’Elbrus.
ERIKADELLACASA giornalista professionista dal 1977, laureata in Storia Navale, ha iniziato giovanissima come cronista sindacale al “Lavoro” di Genova. Negli anni Ottanta lavora per “Il Globo” di Michele Tito e l’agenzia di stampa Adn- Kronos, poi entra nella redazione de “Il Secolo XIX”, il principale quotidiano ligure, dove ricopre gli incarichi di inviato speciale, caporedattore e vicedirettore. Nel 2005 lascia “Il Secolo XIX” e inizia la sua collaborazione con il “Corriere della Sera”. Per Marsilio ha pubblicato I Costa. Storia di una famiglia e di un’impresa (2012 due edizioni) e Il cammino del vecchio leone. Cento anni di Tamini un’eccellenza italiana (2016).