La mia territorialità

in punta di penna è una raccolta di immagini pensate e disegnate da Ugo La Pietra dall’inizio degli anni Settanta a oggi. Questi tratti sono un contributo ironico e dissacrante per coloro che si prendono troppo sul serio e rappresentano una ulteriore testimonianza di come lo sguardo dell’autore abbia da sempre indagato l’universo umano per il tramite della sua mano sapiente e della sua indomita vena irrisoria.

Riccardo Zelatore

Ugo La Pietra Artista, architetto e designer, si è sempre dichiarato “ricercatore” nelle arti visive e nella comunicazione. La sua attività è nota attraverso mostre, la direzione di diverse testate, la didattica negli Istituti d’Arte e nelle Università. www.ugolapietra.com

Ho iniziato a disegnare alla fine degli anni Cinquanta e ancora oggi traccio i miei segni alla ricerca di una mia territorialità,sempre più residua, in cui coltivare i miei desideri, ritrovare le mie radici, raccogliere i miei oggetti, ricordare le persone e i luoghi. Tracce che cerco di fissare con pochi tratti perché ormai stanno scomparendo. Souvenir di esperienze passate, pagine di un diario. Territori e paesaggi spesso coltivati pazientemente in un vaso.
Ugo La Pietra




La finzione vissuta
Percorsi pirandelliani: tra filosofia, psicologia, drammaturgia

Emblema della crisi del Novecento, Pirandello è l’autore che meglio di altri ha interpretato la destituzione ontologica dell’uomo moderno. Crollati i vecchi parametri conoscitivi, l’approccio epistemologico alla realtà dell’io e del mondo fenomenico si riduce a un gioco di ipotesi, di finzioni necessarie. Disperso in un relativistico labirinto conoscitivo, che anche le scienze contemporanee (Einstein, Heisenberg, Schrodinger) venivano confermando, l’individuo ha come sola certezza la finzione, nel senso etimologico originario di costruzione psichica. La finzione è l’unico possibile rapporto dell’uomo con il mondo e con se stesso, in una continua creazione di verità senza realtà, intorno ad un reale kantianamente inconoscibile. Le finzioni dell’anima, la finzione delle parole, imprigionano l’individuo dentro una fragile rete di verità relative, al di là delle quali esiste l’oltre, inaccessibile e misterioso. Costretto a scambiare per realtà ciò che è soltanto una struttura mutevole della psiche, nella finzionemaschera l’uomo ha l’unica via per esprimere ciò che si agita dentro di lui: attore, pupo, maschera, egli recita, sul palcoscenico della vita, esattamente come a teatro.

Non a caso l’equazione vita-teatro assume per Pirandello un significato totalizzante e gli consente anche, una volta divenuto regista-capocomico (e non più soltanto autore di testi drammatici) di rivalutare la figura dell’attore, per lungo tempo ritenuto un male necessario e una copia degradata del personaggio. Si tratta, oramai, di un attore rivelativo, di cifra europea, di un interprete trasparente, che, attraverso l’immedesimazione appassionata-la finzione vissuta-(Trovarsi) ha il privilegio di vivere, nelle finzioni “vere” dei personaggi, mille altre vite, negate ai comuni mortali.

GRAZIELLA CORSINOVI – docente di Storia del teatro e dello spettacolo e di Letteratura Italiana presso l’Università di Genova, Facoltà di Scienze della Formazione, è nota a livello internazionale soprattutto per i suoi contributi critici su Pirandello. Ha pubblicato studi sul teatro del Novecento, innovative le sue ricerche su Leopardi e la scienza. In qualità di specialista di Leopardi e di Pirandello ha partecipato e partecipa a numerosi Congressi Nazionali ed Internazionali. Nel 1992 il Premio Internazionale-Ultimo Novecento per l’ampiezza e l’originalità della sua produzione saggistica; nel 2000 la Pagina d’oro  per la critica letteraria; nel 2001 il premio Maestrale per essere tra le più rappresentative esponenti della cultura italiana.




Don Gian …

Se è vero che la qualità di un amore brilla nell’attenzione ai dettagli, sono stati tanti quelli che il cuore e lo sguardo di don Gian hanno saputo cogliere nelle occasioni più feriali della storia. Proprio in quell’ordinario vivere nel quale oggi la velocità e la complessità sembrano non ammettere soste per lasciare tempo e spazio a rielaborare il personale vissuto. Le pagine che avete tra le mani e che vedono protagonista don Giancarlo Crovetto non raccontano ne momenti straordinari ne occasioni solenni. Sono semplici spaccati di vita feriale nei quali alcuni “dettagli”, appunto, hanno saputo determinare la diversità della storia, tanto da darle un corso nuovo.

PIERLUIGI PEZZI – chiavarese, laureato con tesi in filosofia della storia; impegnato nel mondo del lavoro nei trasporti, fino al 2016, tra Genova e Roma in Autostrade. Scritti su: “Liguria Trasporti” (1981-1987), Genova / “Solidarietà” (1987-1996), Torino / “Conquiste del lavoro” (1988-1997), Roma / “Koinè” Geopolitica dei Trasporti (1996), Milano / “Patos e Tanatos” (1998), Feniof, Ferrara / “Autostrade cronache” (1999-2008), Roma / “Giovanni Paolo II in visita alla Diocesi di Chiavari” (2008), Le Mani, Recco / “U Sciû Prevostû” – Internos, 2015, Chiavari / “Il Villaggio” (2010-2016) – Chiavari.  Pubblicazioni: “Mario Sbarbori – Un Dono” (2002), Le Mani, Recco / “Da San Quirico a San Bernardo” (2014), con F. Baratta, Il Geko Edizioni, Recco / “Don Botto: un parroco e la sua chiesa” (2016), con F. Baratta, Il Geko Edizioni, Recco / “Sàn Pe de Canne” (2017), con Margherita Casaretto, Il Geko Edizioni, Recco




CABIRIA 187-188
Studi di cinema

Il nuovo numero (doppio) della rivista «Cabiria – Studi di Cinema» si apre con un ampio Laboratorio dedicato alle figure dei santi nel cinema di Roberto Rossellini, quelli canonici (Maria, Agostino, Francesco d’Assisi, Giovanna d’Arco) e quelli che potremmo definire “laici” (i protagonisti dei capolavori neorealisti, da Roma città aperta a Stromboli). I saggi – affidati agli studiosi Virgilio Fantuzzi, Tiziana Di Blasio, Alessandro Stile, Marco Vanelli, Pier Dario Marzi e Paolo Licheri – affrontano i film dedicati a personaggi così universali non solo per i credenti e che nelle mani del maestro perdono ogni aura agiografica per diventare figure concrete, incarnate, testimoni del loro tempo. Ogni contributo è supportato da una documentazione minuziosa e ricca, in alcuni casi totalmente inedita. Completano il fascicolo un’analisi dedicata a Totò di cui è da poco ricorso il cinquantesimo della morte. Lo studioso Alberto Anile, uno dei massimi esperti del comico napoletano, si avventura in una ricognizione sui film in cui il principe De Curtis appare pur senza avervi recitato, sotto forma di citazione, omaggio, riferimento; inoltre una nutrita sezione dedicata alle recensioni di libri dedicati, anche indirettamente, al cinema; infine le recensioni di due documentari apparsi negli ultimi mesi sugli schermi: Mondo Za, dedicato alla “Bassa” zavattiniana, e Il tentato suicidio nell’adolescenza, un cortometraggio di Ermanno Olmi ritenuto perduto, ritrovato e restaurato.




L’ultimo ruggito

Cosa succede quando una media impresa privata protagonista di quello che è stato definito ”quarto capitalismo” viene acquisita da una multinazionale? È questa la strada che può assicurare la sopravvivenza del marchio, della tradizione, dei livelli occupazionali? È un quesito aperto che può avere diverse e opposte risposte. Così non è stato però per la Tamini – azienda di altissimo livello definita la Ferrari dei trasformatori e leader mondiale nel settore – fondata nel 1916 da Carlo Tamini. Quasi cento anni dopo il figlio Luciano, ottantenne, si è battuto per la cessione a Terna pensando di portare l’azienda in un porto sicuro. Imprenditore appassionato, leader naturale, Tamini non ha potuto stare a guardare il dissolversi dell’identità della “sua” azienda e da presidente ha ingaggiato una battaglia personale con i vertici della multinazionale per difendere prestigio e soprattutto occupazione. Due logiche imprenditoriali quasi opposte si sono scontrate. Due mondi, forse due epoche della nostra storia industriale. È stata una malattia fulminante a interrompere la battaglia di Luciano Tamini dandogli il tempo però di lasciare ai “suoi” operai e impiegati 4 milioni di euro. È stata, questa decisione, il suo modo di dire che le persone sono importanti e che un vero imprenditore non lo dimentica mai. Tamini ha tenuto un sintetico diario degli ultimi due anni. Questo libro racconta la storia dal suo punto di vista, con tutto il fuoco e l’intransigenza del suo carattere, “l’ultimo ruggito del vecchio leone” come amava dire, ed è un documento su cosa significa essere imprenditore nel mondo della globalizzazione e delle multinazionali.

LUCIANO TAMINI  nasce a Milano il 10 novembre 1932. Suo padre Carlo è imprenditore di una piccola azienda manifatturiera la Tamini Costruzioni Elettromeccaniche. Alla morte del padre, Luciano, ultimo di tre figli, appena diplomato è costretto a lasciare gli studi per dedicarsi all’azienda. Dopo un periodo di scontri con il fratello e la sorella a metà degli anni ‘50 Luciano prende in mano le redini dell’azienda. Sotto la sua guida la Tamini diventa un Gruppo di importanza internazionale, primo player italiano nella costruzione dei trasformatori di alta potenza e leader mondiale nel settore dei trasformatori speciali per settori industriali, in primis quello siderurgico. Arriverà ad aprire una società negli Stati Uniti e una branch in Algeria e a contare oltre 400 dipendenti. Nel 2014 dopo un duro scontro con il nipote, socio in azienda, la Tamini viene ceduta al Gruppo Terna, primo operatore europeo nella trasmissione dell’energia. Luciano Tamini rimane presidente dell’azienda fino al febbraio 2017. Ha vissuto per 56 anni con Josy, la bellissima moglie tedesca con cui ha condiviso tante passioni, arte, viaggi, sci di fondo, golf e l’Oltrepo Pavese dove Luciano abitava da 20 anni. Amante della montagna a oltre 70 anni di età compie imprese sportive importanti come la scalata delle tre vette più alte dell’Africa (Kilimangiaro, Monte Kenya e Ruwenzori) e della vetta più alta d’Europa, l’Elbrus.

ERIKADELLACASA  giornalista professionista dal 1977, laureata in Storia Navale, ha iniziato giovanissima come cronista sindacale al “Lavoro” di Genova. Negli anni Ottanta lavora per “Il Globo” di Michele Tito e l’agenzia di stampa Adn- Kronos, poi entra nella redazione de “Il Secolo XIX”, il principale quotidiano ligure, dove ricopre gli incarichi di inviato speciale, caporedattore e vicedirettore. Nel 2005 lascia “Il Secolo XIX” e inizia la sua collaborazione con il “Corriere della Sera”. Per Marsilio ha pubblicato I Costa. Storia di una famiglia e di un’impresa (2012 due edizioni) e Il cammino del vecchio leone. Cento anni di Tamini un’eccellenza italiana (2016).




Dal mare al calcare
Il finalese e oltre

Questo lavoro nasce da un’idea di Alessandro Maifredi per l’evento speleologico Finalementespeleo 2017 (incontro internazionale di speleologia, 1-5 Novembre 2107) ed è stato scritto in pochissimo tempo da tante persone diverse che hanno aderito con entusiasmo al progetto. Non ha la pretesa di essere una guida completa, ma vuole semplicemente essere un “quaderno degli appunti” per il viaggiatore. Questa piccola guida che hai tra le mani è strettamente legata all’evento FinalmenteSpeleo 2017 che ha il suo fulcro a Finale Ligure, nella Liguria di Ponente. È rivolta a chi verrà apposta a farci visita da ogni direzione, da levante, da ponente da nord e da sud. La Liguria è una regione stretta tra le montagne e il mare e per raggiungere Finale devi in un modo o nell’altro percorrerla per buona parte. Come è facile capire l’attenzione sarà rivolta principalmente al “Finalese” ma ci siamo detti: perché non raccontare quanto di bello si può visitare arrivando a Finale Ligure? Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di illustrare, in maniera assolutamente soggettiva e non esaustiva, anche alcune “pillole di Liguria” poste lungo le direttrici principali verso FinalmenteSpeleo 2017. A chi arriva da lontano può far piacere fare un paio di ore di pausa e scoprire che a 10 minuti dall’autostrada esistono posti incantevoli conosciuti in tutto il mondo, dalle Cinque Terre a Portofino per citarne un paio. La Speleologia sarà il soggetto principale dell’Incontro Internazionale a cui stai partecipando, ma ci farebbe piacere che questo “libello” rimanesse nella tua biblioteca per ricordare che la Liguria non è solo grotte né solo mare, ma un fantastico mix tutto da scoprire. Ti racconteremo quindi non solo di grotte, ma anche di come scoprire il territorio a piedi, in bicicletta, con la muta o le scarpette d’arrampicata o veloce come il vento su e giù per le nostre montagne.




Personaggi e racconti dell’Alta Val Tanaro
(e dintorni)

Come uno scrigno dal sapore antico, si ritrovano in questo prezioso libretto le immagini di una montagna che è nel vissuto di ognuno di noi, con i suoi colori, i sentieri impervi, la sua disposizione alla fatica e alla conquista e l’umiltà originaria della gente che la abita. In questa cornice, al tempo stesso reale e immaginata, si inseriscono le storie vere di persone e situazioni che, con scrittura fluida, attenta al particolare e sempre sottilmente ironica, l’autore fa piacevolmente rivivere. Il contesto, rappresentato dall’Alta Val di Tanaro, con i suoi profili orlati di verde e solo a tratti aspri e scoscesi, accoglie personaggi che rimangono nella memoria di chi legge per la loro umanità e unicità. Nel trasmettere la sua naturale inclinazione alla scrittura e un affetto asciutto e sincero per i luoghi descritti, l’autore riesce a regalarci pagine molto piacevoli.

GUGLIELMO  FROJO  è nato e vive a Genova. Laureato in medicina e chirurgia, specializzato in oculistica. Primario presso gli Ospedali di Imperia e Genova Sampierdarena. Ha cooperato tramite il Gruppo Volontari Civili di Bologna in ospedali dell’Africa e del Vietnam.




1897-2017: I 120 anni della funicolare Zecca-Righi
(dal Rigi svizzero al Righi genovese)

Il libro, completamente illustrato, descrive la storia di due impianti di trasp orto pubblico di montagna particolari: trattasi della Ferrovia del Rigi svizzero  e della Funicolare genovese del Righi. I due impianti, tuttora esistenti, di cui del secondo si è festeggiato da pochis simo tempo l’anniversario dei 120 anni, furono progettati e realizzati alla fine  dell’Ottocento dai signori Franz Josef Bucher e Josef Durrer che importarono il  nome “Rigi” dalla Svizzera a Genova, dando alla nostra città un forte impulso t uristico, in particolare alle zone collinari della nostra città.
Sul volume vengono così ripercorse e trattate le curiose storie dei due impianti  e di coloro che ne concepirono la loro esistenza.

RICCARDO GENOVA Ingegnere Elettronico e Dottore di Ricerca in Ingegneria ed Economia dei Trasporti. Opera presso il Dipartimento DITEN – Scuola Politecnica – Università degli Studi di Genova. Autore di numerose pubblicazioni sulla mobilità, è Preside di CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) per la Liguria e membro del Collegio Ingegneri dei Trasporti Svizzero.

 CLAUDIO SERRA è nato a Genova nel 1966 dove abita e lavora. Da parecchio tempo si occupa di storia e ricerche sul trasporto pubblico e le vie di comunicazione con particolare riferimento a quelli della sua regione. Si dedica inoltre alla storia del costume italiano in ambito teatrale e cinematografico.




Sàn-Pe de Canne
Storie di nostra gente

Qualche fotografia e qualche racconto; alcuni nomi e tanti ricordi che fan rivivere il tempo passato in quel di San Pier di Canne. La storia di un paese è costruita dalle pietre portanti, ma anche da quelle nascoste; nella storia delle persone ci sono anche le pietre scartate, quelle dimenticate, le più pregiate e quelle più umili, di pari valore. In questa storia del piccolo borgo di San Pier di Canne sono racchiuse le une e le altre; storie più appariscenti e storie tanto nascoste. La vita nella frazione chiavarese non è slegata dalla storia del “Capoborgo”; per questo, anche tra alterne vicende, il cammino della storia unisce e riduce le distanze tra il centro e la periferia. L’intento di questa semplice raccolta è solo quello di suscitare qualche curiosità in più … e se in qualcuno sorgesse la voglia di raccontare nuove esperienze ed altre immagini della vita a San Pier di Canne, ne saremmo davvero contenti. E così, a quanti volessero correggere errori, limiti e difetti il nostro “Grazie”: un modo per condividere conoscenze e sentimenti, un modo per fare un altro tratto di strada assieme.

MARGHERITA CASARETTO – chiavarese, residente a San Pier di Canne. Laureata in giurisprudenza, appassionata d’arte e di storia locale. Dal 1998 socia della Società Economica. Fin dalla costituzione, nel 2001 socia e Revisore dei Conti dell’“Accademia dei Cultori di Storia locale di Chiavari.” Dall’aprile 2014, Componente dell’Ufficio di Presidenza e Assessore al Patrimonio della Società Economica. Responsabile Organizzativo della 157° Mostra del Tigullio (15-18 giugno 2015; Centro Storico di Chiavari e Teatro Cantero). Responsabile Organizzativo della 158° Mostra del Tigullio (22-25 giugno 2017; Porto Turistico di Chiavari). Oltre settanta le pubblicazioni di ricerche, presso la Biblioteca della Società Economica, curate con il fratello ing. Francesco Casaretto

 PIERLUIGI PEZZI – chiavarese, residente a\ San Pier di Canne con la famiglia, dal 1976 al 1992. Laureato con tesi in filosofia della storia; impegnato nel mondo del lavoro nei trasporti, fino al 2016, tra Genova e Roma in Autostrade. Scritti su: “Liguria Trasporti” (1981-1987), Genova “Solidarietà” (1987-1996), Torino “Conquiste del lavoro” (1988-1997), Roma “Koinè” Geopolitica dei Trasporti (1996), Milano “Patos e Tanatos” (1998), Feniof, Ferrara “Autostrade cronache” (1999-2008), Roma “Giovanni Paolo II in visita alla Diocesi di Chiavari” (2008), Le Mani, ed. – Recco “U Sciû Prevostû” – Internos, 2015, Chiavari “Il Villaggio” (2010-2016) – Recco Pubblicazioni: “Mario Sbarbori – Un Dono” (2002), Le Mani ed. – Recco




Per una qualità urbana
Una proposta sperimentale per Albisola Superiore – Luceto

Il libro di Lagomarsino e Rosasco ci racconta la cronistoria della realizzazione del Piano di Edilizia Economica e Popolare realizzato nella frazione di Luceto (Comune di Albisola Superiore – SV) a partire dalla metà degli anni ’70. Il tema è quindi quello dell’edilizia residenziale pubblica, argomento da tempo dibattuto per le sue diverse implicazioni e risultati che hanno caratterizzano questo tipo di interventi.

LUIGI LAGOMARSINO – Professore associato di Urbanistica all’Università degli Studi di Genova, ha svolto nel tempo ruoli direttivi per il Dipartimento POLIS, l’Istituto Nazionale di Urbanistica e il Laboratorio di Sperimentazione sulla Qualità Residenziale della Fondazione Mario e Giorgio Labò. In ambito professionale e universitario ha sviluppato numerosi progetti sperimentali sul tema della riqualificazione urbana riguardanti gli insediamenti periferici, i sistemi di accessibilità nelle aree protette, i riassetti infrastrutturali, secondo itinerari di progettazione partecipata.

PAOLO ROSASCO – Dottore di ricerca in Estimo e Valutazioni economiche è ricercatore di Estimo presso il Dipartimento Architettura e Design (dAD) della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di didattica e ricerca sui temi legati alla valutazione di piani e progetti inerenti la riqualificazione urbana e territoriale, all’analisi del mercato immobiliare e agli studi sulla fattibilità economica degli interventi.




Islanda Segreta

Islanda Segreta non è un’altra guida turistica! Si tratta di una raccolta di 15 aree speciali selezionate grazie all’esperienza di chi da 20 anni esplora questa terra con l’occhio attento alla natura, alla geologia e anche agli ambienti che rimangono tutt’oggi integri e poco frequentati.

MARCO MONTECROCI – Classe 1968, laureato in geologia; quando da ragazzo non usciva dall’Italia, scalava le montagne e scopriva ghiacciai, grotte e miniere di casa nostra. Nel 1998 ha fondato Kailas viaggi e trekking cominciando a esplorare i luoghi affascinanti e selvaggi del pianeta, costruendo poi itinerari fruibili con differenti gradi d’impegno e difficoltà. Islanda Segreta è il suo primo libro e nasce dalla collaborazione essenziale con Christian Roccati che ne ha fortemente spinto e coordinato la stesura.

CHRISTIAN ROCCATI – Classe 1979, scrittore, laureato in storia e Guida Kailas. Accademico e testimonial alpinistico del GISM, delegato ligure dell’accademia d’arte e cultura alpina, ex membro della commissione nazionale pubblicazioni del CAI. Ha scritto oltre 30 libri raccontando le sue esperienze come atleta ed esploratore in ogni ambito del mondo dell’avventura. Con l’opera Libero di Vivere infervora la passione dei lettori con esperienze in Italia e in terre remote. Con Islanda Segreta spinge il fondatore di Kailas e le altre guide, a iniziare una collana di libri di viaggio innovativi e originali.




Il presta libro e i suoi simboli

“Ti presto qualcosa e spezzo un simbolo, che potrai usare come segnalibro per ricordarti”

MASSIMO ROMAGNOLI – Non sono mai stato un fotografo nel senso proprio del termine. Le prime foto? Era 1976, ho iniziato a scattare foto con una vecchia reflex russa, una Zenit-B senza esposimetro equipaggiata con un obiettivo Helios-44-2. Qualche rullino di pellicola, preferibilmente Ilford, una manciata di scatti e un’infinità di ore a sviluppare e stampare in camera oscura. Poi tutto il resto, altre foto in bianco e nero e tante diapositive, una macchina più moderna,  ma sempre tutto molto semplice, senza flash, senza obiettivi speciali. Così, procedendo per piccoli passi, sino al digitale. Ancora adesso dopo quasi 40 anni di fotografie non mi sento un fotografo e nel presta-libro la sequenza di immagini non vuole essere un album fotografico, ma un puzzle di colori e suggestioni. Ricordi usati per ricordare, tutto qui.




Carloforte Isola di San Pietro

L’isola di San Pietro, nell’arcipelago sulcitano della Sardegna sud-occidentale, ospita nell’unico centro abitato di Carloforte i discendenti della colonia genovese di Tabarca, in Tunisia, trasferitasi qui e nella vicina Calasetta nel corso del Settecento dopo una secolare permanenza lungo le coste dell’Africa settentrionale. I Tabarchini hanno trasferito nella loro nuova patria la lingua, la cultura, le tradizioni architettoniche, gastronomiche e di lavoro che avevano mantenuto dopo l’esodo dalla Liguria, arricchendole di elementi mutuati dall’incontro con altri idiomi e con altre civiltà del Mediterraneo. Attorno a Carloforte, straordinario esempio di sintesi culturale e ambientale, l’isola di San Pietro con le sue intatte bellezze naturalistiche, il mare cristallino, il clima sempre dolce, rappresenta una fonte inesauribile di sorprese per il visitatore, e motivo d’orgoglio per i Carlofortini, che hanno saputo conservarne inalterato il fascino fino ai giorni nostri.

ANTONIO TORCHIA – Fotografo free lance, specializzato in reportages di viaggio, con particolare interesse verso l’ambiente naturale e umano delle Isole. Suoi servizi fotografici e immagini sono stati pubblicati da importanti riviste di viaggi come Bell’Europa, Gente Viaggi, Isole, Meridiani, Traveller. Tra i principali volumi pubblicati ricordiamo: Isole Tabarchine, Le Mani, 2001 Corsica, Le Mani, 2002 Da Monaco a Gibilterra, Le Mani, 2003 Carloforte – Isola di San Pietro, Le Mani, 2003 L’Isola di Chio, Le Mani, 2004 Tunisia, fra tradizione e modernità, ELSAG Datamat, 2007 Pra’ di verde, d’azzurro, Il Geko Edizioni, 2015




Un pezzetto di vita

Un pezzetto di vita è il ponte tra un uomo anziano e la sua infanzia. Il racconto è diviso in due parti. Nella prima parte (L’UOMO) il protagonista, dallo spirito indipendente e dal carattere stravagante, vive in una posizione “contro corrente”. Con senso critico, con serietà e profondità, osserva e analizza gli avvenimenti e i cambiamenti della società civile trainati da una politica che ha molti limiti. Nella seconda parte (IL BAMBINO) ritorna alla sua infanzia quando la Seconda guerra mondiale lo costrinse, con la mamma, ad abbandonare la città per un paese dell’Oltrepo Pavese dove iniziò la scuola elementare. Attraverso una serie di circostanze, anche dolorose, dovette prendere la prima tragica decisione della sua vita.

MAURO MARICINO è nato il 28 gennaio 1937 a Genova, dove attualmente vive. Perito Industriale Meccanico ha inoltre frequentato la facoltà di Scienze Politiche senza terminare gli studi. Amico della ragione, della libertà, del progresso ed interessato alla letteratura, alla storia e alla politica, ha conciliato l’attività lavorativa con la collaborazione a riviste aziendali, sindacali e politiche. Come opinionista ha scritto, per dieci anni, sui giornali: «Corriere di Sestri Ponente» (Genova) «L’Eco di Levanto» (La Spezia). Nel 2015 ha pubblicato per il Geko Edizioni Riflessioni Semplici e Racconti Minimi




Ai confini dell’assurdo

Antonio Barbaro, insieme al suo amore per l’arte espressiva, oggi, si esprime anche con la sua passione giovanile per la scrittura. Scrive venticinque racconti divertendosi a giocare con la realtà e il surrealismo. Storie che potrebbero essere vere, o apparire vere. Parafrasando il noto aforisma Pirandelliano “così è, se vi pare” sembra suggerire ai lettori: così è, anche se NON vi pare.

ANTONIO BARBARO nasce a Padova. inizia gli studi a Venezia dove assimila la sua prima educazione artistica. Trasferitosi in Liguria si iscrive alla facoltà di Fisica per poi dedicarsi completamente alla pittura. Dopo numerose personali in diverse città d’Italia apre uno studio d’Arte a Santa Margherita Ligure. Paesaggi silenziosi e navi senza tempo saranno i principali protagonisti dei suoi quadri. Selezione dal Reader’s Digest illustrerà con i suoi dipinti alcune copertine della propria rivista distribuita in tutto il mondo. Arturo Schwarz, collezionista e storico dell’arte di fama internazionale, di lui scrive: “Caro Barbaro, nei suoi acquerelli riesce ad eternare le qualità più diafane della natura: la luce e l’aria, rese nella loro trasparenza amorosa”.




Mi porti in Val Bormida?
Guida stradale e turistica

Ogni notte, quale un immenso animale estinto, la Val Bòrmida ispida di latifoglie sonnecchia distesa tra Liguria e Piemonte. I venti, che dalla galleria di Melogno si incanalano nell’oltregiogo, fanno fremere la cresta di antiche rocce che separa il ramo occidentale da quello orientale e tengono in allerta i lupi, che in ogni sbuffo d’aria annusano richiami e minacce…

Inizia così, in tono fiabesco, la guida a una valle poco conosciuta e frequentata, percorsa soprattutto per arrivare sulla costa o per raggiungere le Langhe. Invece, distesa tra Liguria e Piemonte, la Val Bòrmida è innanzitutto un luogo di fascino, immerso in un suo tempo interiore. Quattro brevi itinerari automobilistici portano a scoprire bellezze dimenticate e raccontano storie antiche. Una ricca lista di indirizzi permette di fermarsi, per un pranzo, una cena, una notte o forse di più.

LORENZA RUSSO da anni scrive di cultura alpina, di escursionismo e di ambiente in libri, favole e articoli (per “Alp”, “Lo Scarpone”, “L’Alpe”). Dopo aver dedicato molto tempo alle Dolomiti, si è spostata nel Ponente Ligure e ha scritto una guida gastronomica del Finalese (Dove nel Finalese. Il meglio di osterie, locande, agriturismo e prodotti tipici, Torino, Cda&Vivalda, 2003), territorio a cui è particolarmente legata. Dal rapporto con i “monti pallidi” sono nate una tesi di laurea in glottologia, poi trasformata in una guida escursionistico-toponomastica dal titolo Pallidi Nomi di Monti.Camminare nel territorio delle Regole d’Ampezzo tra Linguistica, Natura e Storia (esaurito) e il libretto di favole Bestiario d’Ajal, edito dal Comune di Cortina d’Ampezzo e illustrato da Lorenza. Le storie, ambientate nei boschi di Cortina d’Ampezzo, hanno il testo a fronte in dialetto ampezzano, infatti il Bestiario è stato pensato per gli allievi della Scuola elementare di Cortina che spesso non conoscono la natura della valle in cui abitano. La grande passione per la montagna ha portato Lorenza a scrivere due manuali per la casa editrice Hoepli, Camminare in montagna (2008) e Camminare nei boschi (2012). Nel 2008 Lorenza ha scritto la favola naturalistica La grande giornata di Loazzolo per la neonata oasi WWF del Forteto della Luja, a Loazzolo nelle Langhe. Per il nuovo Melangolo sono usciti due libri dedicati al Finalese: Autobiografia finalese – Guida sentimentale ai luoghi del Finalese e alla loro vita (2013 seconda edizione) e Cantastorie – Brevi ritratti di luoghi dimenticati nel Finalese (2014) e Milanomare, viaggia alternativi tra Milano e la Liguria (2015)




Fregugge
Piccoli frammenti di vita

Poesie in genovese di Mario Miari, raccolte e tradotte da Ettore, suo figlio.

MARIO MIARI, autore di Fregugge, è nato a Genova nel 1920. Si è diplomato Ragioniere nel 1940 e giovanissimo ha partecipato al secondo conflitto mondiale come fante del 38° Reggimento Divisione Ravenna. Dopo la guerra si è impiegato in banca nel 1947. Mario, innamorato della sua città natale, nel cuore è stato però sempre poeta, coltivando la sua passione fin da ragazzo, osservando Genova, l’evolversi delle mode, i mutamenti avvenuti nella sua stessa vita e traducendo così le sue emozioni e le sue riflessioni in rima, utilizzando rigorosamente l’amato dialetto “zeneize”. Nel 1958 si è sposato con Camilla e l’anno successivo è nato il suo Ettore. Mario Miari è mancato nel 1968.

ETTORE MIARI, unico figlio di Mario, si è diplomato nel 1978 ragioniere come il papà ed è stato a sua volta assunto in Banca. Le sue grandi passioni sono la lettura e la squadra di calcio del Milan, di cui è appassionato tifoso, ma si è avvicinato a sua volta alla poesia e al dialetto genovese, leggendo i componimenti del papà. A distanza di molti anni dalla morte di Mario, ha deciso di tradurre, raccogliere e pubblicare le sue rime in un libro, Fregugge appunto, di cui anche mamma Camilla sarebbe stata orgogliosa.




Don Marcello Botto
Un parroco e la sua chiesa

In questo volume con prefazione di mons. Alberto Tanasini – Vescovo diocesano di Chiavari, sono tre le parti proposte:

  • una semplice biografia di don Marcello, per ricordare le tappe della sua vita, collocandole nel contesto familiare, sociale, economico e culturale del territorio e della chiesa chiavarese..
  • La documentazione riferita ai lavori di rigenerazione della Basilica di S. Salvatore dei Fieschi, all’inizio del ministero parrocchiale di don Botto (1968 – 1970), favorisce la riscoperta dell’immagine di don Marcello in preghiera nella sua chiesa; c’è un intreccio spirituale, nel fascino mistico della semplicità, nella bellezza ascetica del tempio, tra le note armoniose di un silenzio essenziale.
  • Le omelie nella Messa domenicale, nell’ultimo anno di vita di don Marcello con una chiave di lettura suggerita da don Federico Pichetto (certamente tra gli eredi spirituali di don Marcello e Missionario della Misericordia nel Giubileo Straordinario del 2016 voluto da Papa Francesco). La lettura di queste meditazioni appare come una sfida per i nostri giorni: più ti addentri nello scorrere le omelie di don Marcello più intuisci l“oceano di santità” nel quale ha vissuto, sempre con un anelito di Paradiso.



Storia illustrata della Ferrovia Genova-Casella
La ferrovia delle tre valli tra mare e monti

In questo volume ripercorriamo la lunga storia della ferrovia Genova Casella, dai primi progetti agli albori del secolo scorso alla sua costruzione all’inizio degli anni Venti del Novecento, dopo la stasi nel periodo della prima guerra mondiale, dai primi anni di esercizio, iniziato il primo settembre 1929, fino ai giorni nostri, tra subentri societari nella gestione, una nuova guerra mondiale, il progressivo aumento della motorizzazione privata a partire dagli anni Sessanta. Anche questa pubblicazione è sviluppata come una storia illustrata, perché il testo è corredato da numerose tabelle e da oltre trecento immagini, in gran parte inedite, che già di per sé costituiscono una storia parallela di questa ferrovia. Un lungo e documentato capitolo è poi dedicato al diversificato materiale rotabile. La storia del trasporto pubblico nell’area percorsa dalla ferrovia è completata con quella dei servizi su strada istituiti nel corso degli anni intersecanti le località servite dal Trenino. Chiude la narrazione un’Appendice che riporta, per le diverse fermate poste lungo la linea, i punti di interesse storico, naturalistico, escursionistico

CORRADO BOZZANO è nato nel 1945 a Genova ove risiede. Fra i suoi interessi il settore dei trasporti ed in particolare quello automobilistico, nel cui ambito conduce da molti anni una ricerca tesa a ricostruire l’origine e l’evoluzione dei servizi nel comprensorio ligure.

ROBERTO PASTORE è nato nel 1946 a Genova dove vive. Molto del suo tempo libero è dedicato alla ricerca storica ferroviaria nel territorio ligure-piemontese. Ultimamente, nell’ambito dei volumi sul trasporto ligure già pubblicati, si è occupato anche di altri mezzi di trasporto pubblico.

CLAUDIO SERRA è nato a Genova nel 1966 dove abita e lavora. Da parecchio tempo si occupa di storia e ricerche sul trasporto pubblico e le vie di comunicazione con particolare riferimento a quelli della sua regione. Si dedica inoltre alla storia del costume italiano in ambito teatrale e cinematografico.




Il segreto della principessa Val

Un delicato intreccio tra futuro e passato dove i protagonisti sono chiamati a un compito speciale: salvare la speranza. Nell’eterna lotta tra il bene e il male, da sempre, l’esito è atteso, scontato. Eppure nella visionaria lettura di un mondo futuro emergono figure significative. Val, Kleine Stern, Rosa, Charlotte, Welle, Angelika, Chiara e tutte le altre donne, belle e determinate, ci accompagnano in un’avventura avvincente e straordinaria dove l’amore, in tutte le sue sfaccettature, rimane comunque la scelta migliore… sempre.

Marco “Thomas” Tomassini, classe 1971, nasce in Italia, nella città di Genova. Grande appassionato di arrampicata sportiva, frequenta per molti anni le pareti comprese nella zona di Finale Ligure sia come climber che come chiodatore attrezzando più di 600 itinerari con l’aiuto di vari collaboratori. Trasferitosi finalmente in pianta stabile nel finalese inizia il suo lavoro di ricerca e stesura dei testi che lo porta a scrivere una serie di volumi, quasi tutti tradotti in lingua inglese, tedesca e francese. Nel 2007 pubblica, con la casa editrice Le Mani edizioni, la sua prima guida “Finale by Thomas”, una sorta di curriculum professionale delle sue vie di arrampicata sportiva, la sua prima passione. Tre anni dopo, nel 2010, esce con un altro lavoro sul finalese, “Finale… non solo mare”, edito dalla stessa casa editrice, questo descrive le strutture extra-alberghiere del comprensorio. Trascorso solo un anno, nel 2011, dopo un attento lavoro di mappatura e rilievo delle falesie del finalese, esce con “Finale Climbing”, la guida di arrampicata sportiva edita dalla casa editrice Versante sud, specializzata in libri e guide di alpinismo, arrampicata, mountain bike e outdoor. Nel 2013 scrive Sentieri di Finale, la sua quarta guida nata da una nuova passione; la ricerca e la scoperta di percorsi e trekking nel finalese, edita sempre dalla casa editrice Versante sud. Nel 2016 cambia completamente genere, e con la collaborazione della guida turistica Valerio Peluffo esce con il volume intitolato “Guida dei 4 borghi”, edito dalla casa editrice Il Geko; questo descrive meticolosamente quattro dei borghi più belli d’Italia (Noli, Varigotti, Finalborgo e Borgio Verezzi). Il segreto della principessa Val è il suo primo romanzo… e spera che sia solo il primo di una lunga serie.




Libero di vivere

Cos’è l’alpinismo d’esplorazione? «Da agonista rendevo conto al cronometro; adesso rispondo alla mia fantasia». Con questo sentimento Christian Roccati descrive l’entusiasmo che caratterizza ogni sua avventura, dapprima in ogni angolo d’Italia tra canyon, grotte e pareti e in un secondo tempo in terre remote intorno al mondo tra Groenlandia, Marocco, Islanda, Egitto, Turchia e in gran parte d’Europa. Un battito di cuore alla volta inseguendo il sottile confine tra desiderio e sogno, nuotando negli abissi con i delfini sulla barriera corallina o correndo con le volpi artiche oltre il 66° parallelo, questo libro parla di un susseguirsi di emozioni uniche dalle immersioni sotto il ghiaccio alle arrampicate a fil di cielo. Una vita per evolversi osservando «quel sen tiero invisibile che nessuno vede, tranne te».

CHRISTIAN ROCCATI è scrittore, guida ed esploratore. Dirige l’Extreme Team di Kailas, per cui fa formazione e conduzione. Storico, artista, Accademico e Testimonial Alpinistico del GISM, ha al suo attivo oltre 34 libri, 1500 articoli, premi letterari e più di 700 conferenze tra cui il TEDx. Atleta agonista con 8 podi ai campionati italiani e numerosi record, tra cui un viceprimato nazionale e il minimo per i mondiali, pratica in apertura e ripetizione ogni disciplina esistente nel panorama outdoor, tra le terre estreme del mondo, dalle salite sulle montagne himalayane alle traversate nei deserti, sul mare congelato o nelle foreste, dalle scalate sulla punta dei millimetri alle immersioni sotto il ghiaccio o le discese in grotta.




L’albero delle fragole
una storia d’amore e di montagna

“L’albero delle fragole. Una storia di amore e di montagna”, è un romanzo che racconta per parole e immagini la storia di una famiglia i cui protagonisti vivono, grazie alla Montagna appositamente personificata, una svolta essenziale nel raggiungimento del loro equilibrio interiore. Laura, la protagonista femminile piena di contraddizioni e incertezze, incarna l’archetipo dell’inquietudine di vivere. Grazie ad una vacanza in Montagna, scopre la sua voce interiore. In Montagna Laura incontra Ettore, alpinista anticonformista e dall’indole solitaria, che un passato non facile ha rinchiuso in se stesso. Tra i due nasce una storia d’amore, suggellata dalla passione per la Montagna che garantisce il loro equilibrio di coppia, in un totale isolamento dal resto del mondo. Dal loro amore nasce Giovanni che, cogliendoli del tutto impreparati al cambiamento, fa affiorare l’immaturità e la fragilità di entrambi. Ma il figlio rappresenta anche la ragione più valida per affrontare definitivamente le problematiche irrisolte dei due, innescando un meccanismo di rinascita che porterà all’evoluzione di tutta la famiglia. In questo processo la Montagna, insegnando ai protagonisti come conoscere e amare se stessi, si trasforma da meta di fuga dalla realtà a occasione di riscatto, grazie al quale uno stato di totale e rinnovata consapevolezza consente loro di cogliere il vero senso dell’esistenza. La “conquista” di tutti i Rifugi della Valle d’Aosta prima, e la scalata ai quattromila dopo, porteranno i due genitori, finalmente consapevoli del significato del loro ruolo, e il loro figlio ormai adolescente, alla meta più ambita: la felicità che deriva dalla capacità di amare e di essere amati. L’impianto narrativo si fonda sull’interdisciplinarietà poetica: prosa, poesia e immagini si mescolano, con l’intento di offrire al lettore uno sguardo più ampio, rendendolo partecipe del viaggio interiore dei protagonisti, attraverso vicende, emozioni e avventure, ma anche delle bellezze della Valle d’Aosta.

Lucia Goldoni, specializzata in normative ambientali (laurea in giurisprudenza e qualificazioni successive), ha lavorato in una grande società fino alle sue dimissioni dal lavoro nel 2014. Ha quindi studiato psicologia, conseguendo il diploma in counselling, ha approfondito tematiche filosofiche, ha compiuto un’intensa ricerca spirituale con un profondo lavoro personale. La ricerca del mondo interiore continua ad essere la passione principale. Oggi insegna ai bambini e ai ragazzi come studiare e come amare lo studio, aiutandoli a rafforzare la loro autostima e a superare blocchi emotivi nell’apprendimento, e svolge seminari riflessivi per gli adulti per un approccio alla vita positivo e funzionale. Ha conseguito premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari. Nel 2016 ha pubblicato il libro “Poppy, Patty, Patrizia. L’evoluzione psicologica e spirituale di un’infanzia senza amore”.




Reiseführer 4 dörfer
Noli, Varigotti, Finalborgo und Borgio Verezzi

Mit dem vorliegenden Führer lassen sich die vier Orte Noli, Varigotti, Finalborgo und Borgio Verezzi einfach mit Hilfe der nummerierten Karte entdecken. Die Texte erzählen von der spannenden Geschichte dieser schönen ligurischen Orte, verweilt auf Wegen, an Palazzi und an vielen interessanten Details, die dem Betrachter sonst verschlossen bleiben würden. Die Nummerierung auf der Karte entspricht den Fotos, die die Texte wunderschön begleiten. Der historischen Beschreibung der Orte folgt jeweils eine kurze Erläuterung der jährlichen Veranstaltungen sowie ein Wandervorschlag, um die vier herrlichen Orte aus den Hügeln oberhalb betrachten und fotografieren zu können.

Marco “Thomas“ Tomassini (1971) ist in der italienischen Stadt Genua geboren. In den achtziger Jahren beginnt er mit dem Klettersport und kommt dadurch immer öfter nach Finale, wohin er schließlich seinen Wohnort verlegt.
Die Leidenschaft für die Berge und die Felsen führen ihn zunächst zur Höhlenforschung und später zum Klettern. Bald beginnt er Kletterrouten auszustatten und begeistert sich dabei besonders für das Gebiet in und um Finale. Zwischen 1993 und 1996 wird er Ausbilder bei der S.S.I. (ital. Verband für Speläologie) und im Sportklettern des U.I.S.P. (ital. Sportverband) sowie des C.A.I. (ital. Alpenverein). Finale und seine Felswände werden zu seinem bevorzugten Gebiet zum Klettern und Erschließen neuer Routen. Im Laufe von ca. sechsundzwanzig Jahre stattet er hier, alleine oder zusammen mit Freunden, weitere über 600 Routen aus. 2007 veröffentlicht er im Verlag Le Mani Edizioni seinen ersten Kletterführer “Finale by Thomas”, eine Art “beruflicher” Lebenslauf seiner Kletterwege. Im Jahre 2010 erscheint im selben Verlag sein zweiter Führer, “Finale… non solo mare”, in dem Einrichtungen jenseits der gängigen Hotels und Herbergen beschrieben werden. Nach akkurater Kartierungs- und Vermessungsarbeit der Klettergärten im Gebiet von Finale, erscheint 2011 im Verlag Versante Sud der Sportkletterführer “Finale Climbing”. 2013 erscheint erneut im Verlag Versante Sud mit “Zu Fuß durch Finale” sein vierter Führer, der aus einer neuen Leidenschaft geboren wurde. Der Suche und Entdeckung von Trekkingtouren in und um Finale. Mit dem hier vorliegenden Buch wechselt er komplett das Genre und beschreibt in Zusammenarbeit mit dem Touristenführer Valerio Peluffo sehr genau vier der schönsten Dörfer Italiens.




Guidebook to the 4 towns
Noli, Varigotti, Finalborgo and Borgio Verezzi

This guidebook is a precious tool that gives you the chance to visit Noli, Varigotti, Finalborgo and Borgio Verezzi with ease, following a numbered map. The text recounts the history of these fantastic medieval Ligurian towns, lingering over the streets, palazzi and details that would otherwise go unobserved. The numbering of the maps corresponds to the same number of photos that complete the text making it more enjoyable to read.
As a footnote to the historical texts about the medieval towns both a small section describing events that occur annually, as well as a short section on excursions that take you along short trails, have been inserted, showing you the four towns from the surrounding hills and giving you the chance to take fantastic photos.

Marco “Thomas“ Tomassini (1971) was born in Italy, in the city of Genoa. He started climbing and making trips to the Finale area in the 1980s, where he later moved.
His love of the mountains and rock brought him first to pot holing and then climbing. Within a short time he also started bolting climbing routes particularly in the Finale area. Between 1993 and 1996 he became a potholing instructor with the Società Speleologica Italiana and then a sports climbing instructor with the Unione Italiana Sport per Tutti and also a support instructor with the Club Alpino Italiano. Finale and its many crags became his area of choice for climbing and bolting. Here, in the last twenty-six years, he has equipped, by himself and together with others, more than 600 routes. In 2007 he published, with the editors Le Mani Edizioni, his first guidebook to Finale entitled “Finale by Thomas”, a sort of professional CV of his climbing routes. In 2010 his second guidebook was published, “Finale… non solo mare”, published by the same editor, that described the many non-hotel forms of accommodation available in the area. In 2011, after a precise and obsessive mapping and surveying of the crags around Finale, the sport climbing guidebook “Finale Climbing” came out, published by the editors Versante Sud. In 2013 his fourth guidebook “Trails of Finale” came out, arising from his new passion: the search for and discovery of trekking trails in the Finale area, again published by he editors Versante Sud. The subject matter has now completely changed and with the invaluable collaboration of the guide Valerio Peluffo this new guidebook has been published, describing in detail four of the most beautiful “Borghi” in Italy.
At the same time his first science fiction novel will be published, with the title IL SEGRETO DELLA PRINCIPESSA VAL and, as with this guidebook will be published by the editors Il Geko.